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Pub27 – Pompei: emargina l’astemio… o fagli cambiare idea.

Pub27 _ Stazioni di Birra _ archivio 2017

Spillatore nuovo di zecca (cinque vie anziché tre), sempre a sinistra dell’ingresso. Sala in fondo… ravvivata coi colori di sciarpe e bandiere delle più svariate squadre di calcio. La maglia numero 9 di Higuain in azzurro… non c’è più. Il locale, tutto sommato, è come lo ricordavamo… e pure la “parola d’ordine”: emargina l’astemio.

Bene intesi, è solo goliardia… tanto più che anche un astemio può magari cambiare idea. Questo pub, però, mette subito le cose in chiaro: “no Tennent’s no Ceres no Heineken: only Beer!”. Anzi, di più: only craft beer. Birre artigianali: l’occasione giusta per cambiare idea…

E invece noi – che non dobbiamo cambiare niente – gironzoliamo su Via Roma, tra Scavi e Santuario… in attesa che apra il pub. 

Il titolare è di rientro dal Birra Village di Caserta. Mary ed Emilia… garantiranno per lui 🙂 Philippe di BiRen: primo boccale di Pilsner, al Pub27 di Pompei. 

“In questo pub si spilla birra dal 1988”… è un cartello che leggi fuori. Solo che poi qualcosa deve essere andato storto… perché il locale ha chiuso i battenti. Arriverà quindi Menny – 1° novembre 2013 – col suo Pub27… facendone uno dei primi punti di riferimento per le birre artigianali in Campania.

«Lavoro in questo campo da quasi vent’anni, ma la birra artigianale è arrivata dopo… anche grazie ad amici come Simone Cozzuto (vedi il blog Alta Gradazione Torrese) e Antonio Garofalo, entrambi fra i soci fondatori dell’associazione Southern Homebrewers» ci dice il publican… appena rientrato. «Di quel primo periodo ricordo in particolar modo la Dude, IPA di Bad Attitude… con quello strano personaggio (di lebowskiana memoria), che mi son pure tatuato al braccio!». 

Tre ambienti in sequenza… col bancone all’ingresso e i primi posti a sedere. Disimpegno intermedio, con accesso cucina e un altro paio di tavoli. Più ampia la sala in fondo, in un tripudio di bandiere e foto di celebrità… per lo più del rock.

«Pub27 è fatto con la gente, per la gente… proponendo le nostre birre e la nostra cucina; le partite di calcio in tv (sempre forza Napoli); la buona musica di sottofondo» prosegue Menny. «Il nome vuole essere in parte un tributo al così detto Club 27 (tutti noti artisti, in prevalenza cantanti rock, morti all’età di 27 anni!)… ma c’entra pure una certa numerologia, a partire dal numero 3. Questo locale è venuto fuori… esattamente come lo volevo».

Noi volevamo bere… e ci è andata bene 🙂 Dopo la Pilsner di BiRen (Birrificio Renazzese), bene anche con West Coast Garda, American IPA di Manerba… così come con Gairloch, Scotch Ale di Birrificio dell’Aspide. Eccezionali i due hamburger, rispettivamente con carne di maialino nero casertano e bufala campana!

«‘Emargina l’astemio’ è solo un simpatico sfottò, perché in realtà questo locale non emargina nessuno. Al contrario, l’obiettivo è quello di accogliere… eliminando barriere e tensioni di qualunque genere. Altro aspetto importante è quello di far mangiare e bere la gente a prezzi ragionevoli… perché questo è il pub che ci piace. Questo è il pub che dovrebbe piacere anche al mondo della birra artigianale… ma per ora si è visto poco».

Emanuele “Menny” Ambrosino… però si è visto. Grande persona e grande publican. E non l’abbiamo scoperto oggi.

[siba: best indi!]

Pub27

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