Stazioni di Birra: La Quinta Pinta… si beve a Caserta.
La Quinta Pinta _ Stazioni di Birra _ archivio 2023
“Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna”… è un noto haiku (genere di poesia giapponese) del poeta-samurai Mizuta Masahide (1657 – 1723), a evidenziare l’ottimismo e le nuove opportunità che si possono vedere oltre le macerie. Vale a dire dopo eventi traumatici. Anzi “grazie” a eventi traumatici…
Caserta è un po’ come l’abbiamo lasciata anni fa. In Corso Trieste qualche locale apre… e altrettanti hanno chiuso. Nella caratteristica Piazza Dante sembra sempre di stare all’Avana, a Cuba… che in questo caso non è un complimento. Ma la Reggia è una cosa magnifica… e beato chi ce l’ha.
Se la città non cambia, il nostro locale di fiducia si è invece rifatto il look. 1. Buttato giù un muro e raddoppiati gli spazi 2. Nuova cella refrigerata, con fusti a vista 3. Aggiunta di un’Angram, oltre alle storiche quattro spine 4. E c’è anche un’invidiabile selezione di whisky.
Sono queste le principali novità de La Quinta Pinta di Caserta, dove non passavamo da tanto. Giancarlo è al palazzetto, a vedere la partita di basket col piccolo Mario. Ci accoglie Anna, col suo inconfondibile e dolce sorriso.
Dolce sì, ma questi ultimi anni hanno lasciato il segno. «Prima lo scoppio della pandemia. Poi la malattia di papà, che è venuto a mancare nel febbraio 2021. Non è facile da metabolizzare, ma per tutte le cose belle che sono accadute dopo… voglio pensare che una buona parola l’abbia messa lui da lassù» ci confida la padrona di casa.
«Volevamo un figlio… e ho scoperto di essere incinta. Volevamo ampliare il locale… e si è data l’occasione di farlo, liberandosi l’ambiente dell’ufficio accanto. È finita l’emergenza Covid… e si riprende finalmente a lavorare con tante novità, come la nuova cella a temperatura costante, per stoccaggio dei fusti alla mescita. ‘Il tetto si è bruciato, ora posso vedere la luna’… è un haiku di Mizuta Masahide che mi torna spesso alla mente. Sembra essere la sintesi giusta. Andiamo avanti con fiducia».
A Giancarlo e Anna, più che dare fiducia, dobbiamo fare i complimenti… per un locale sempre più solido e attrezzato. Un locale dove tutto ruota attorno alle birre. Le birre artigianali… da tempo grande passione dei titolari, tanto da farne il proprio mestiere.
Tra vari “assaggi” alla spina, in lattina e in bottiglia… stasera il nostro 10 e lode va alla Red Oast (“tirata su” a pompa), Best Bitter del birrificio Porta Bruciata (Rodengo Saiano BS). Ma anche all’ottimo Zi’ Nicola… sia per la farcitura (pollo alla piastra, scamorza, melanzane grigliate, cipolle grigliate, bacon e salsa boscaiola) che per il panino in sé (tipo puccia salentina), utilizzato al posto del classico bun anche per gli hamburger da 180 grammi di Marchigiana.
Non è mancato il sufflè al cioccolato, ma ancor più pregevole è stato il finale… con un Cruach-Mhòna (Limited Edition Release) di Bunnahabhain Distillery (Isola di Islay), tra i tanti ottimi whisky – l’ultima passione di Giancarlo – proposti dal locale.
Di palo in frasca… non male vedere in lavagna SS46 (Bavarian Hell del Birrone) e Orange Bock (del Birrificio Rurale), in bicchiere da mezzo litro a 6 €. Non male neppure la cappa a ricircolo con filtri a carboni attivi… per una incisiva azione purificante di fumi, vapori e cattivi odori, tanto in cucina quanto in sala.
«Essere genitori è un’esperienza meravigliosa, ma anche molto impegnativa. Giancarlo è un papà capace e stiamo iniziando a trovare la quadra, dividendo il nostro tempo tra Mario, La Quinta Pinta e anche qualche necessario diversivo… tipo che vorrei tornare con continuità in palestra. Poi però che fai… non te lo mangi il Pasquamisù che proporremo qui in birreria, appunto per Pasqua? Siete tutti invitati 😉 ».
Un Tiramisù, anzi un Birramisù, nell’uovo di Pasqua! Cose dell’altro mondo. Altro che palestra… 🙂
[siba: best indi!]
La Quinta Pinta Caserta: il piccolo-grande miracolo di Anna e Giancarlo. (stazionidibirra.it)
