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Attenti al Luppolo – Policoro: oasi di birra artigianale in zona semidesertica.

Attenti al Luppolo _ Stazioni di Birra _ archivio 2016

È stato scritto su Ratebeer a proposito dell’Attenti al Luppolo“an oasis in this semi-desert zone”: un’oasi in questa zona semi-desertica. Oasi di che? Di birra. Non siamo nel Sahara, ma in provincia di Matera. 

Organizzare pub touring… costa: spostamenti, pernottamenti ecc. Tendiamo allora a privilegiare itinerari dove, contenendo le distanze, si può fare più di una sosta… ma c’è anche l'”oasi in zona semidesertica”, che viene comunque voglia di andarci. È il caso dell’Attenti al Luppolo di Policoro.

Geolocalizzato in quell’angolo di Basilicata che sorride al Mar Jonio (nei pressi della Statale 106 che da Taranto porta fino a Reggio Calabria), di questo posto se ne sa poco… anche se il publican l’avevamo già sentito per telefono.

Tommaso Vozzi è originario di Policoro ma ha vissuto a Roma diverso tempo… ed è proprio nella Capitale (epicentro della craft beer revolution in Italia) che arriva una nuova passione: quella per le birre artigianali. Meglio se luppolate… bevute in Brasserie 4:20 (zona Ostiense). Le birre di Revelation Cat. Le birre di Alex Liberati.

Passione peraltro condivisa con la sua compagna (attuale moglie)… disposta finanche a lavorare come “apprendista volontaria” (!?) proprio nel locale di Alex, prima di rimanere incinta. 

Con la nascita del figlio, ecco la decisione di tornare in Basilicata (2012)… volendo anche mettere in pratica quanto appreso nel periodo di “volontariato”. Il locale? Un ex ufficio del padre. Il piano del bancone? Un gran blocco di legno da sagomare, arrivato per vie traverse. L’impianto di spillatura? Due sopra-banco da tre vie ognuno, presi in prestito dagli amici del 4:20 e Domus Birrae. 

L’Attenti al Luppolo di Policoro apre l’11 ottobre 2014… e a questo punto inizia la vera sfida: “convertire la cittadinanza”, in una zona dove la birra ha sempre rappresentato tutt’altro tipo di bevuta. Ciò che è accaduto altrove, bisogna ora crearselo in casa propria, con pazienza e dedizione.

Mi dai la birra più forte che c’hai? Mi dai una doppio malto? Mi fai una birra senza schiuma? Mi dai una birra che non sappia di birra? Gente a cui non era mai piaciuta la birra industriale… ci riprovava con quelle artigianali, grazie a sensazioni gusto-olfattive del tutto nuove.

Gli ingranaggi, seppur lentamente, iniziano a girare. Arriva l’impianto Celli a 6 vie, con l’inusuale collegamento di serpentine cella-spine che passa “da sopra”, anziché sotto-banco… proprio come al 4:20 di Roma, seppure in scala ridotta.

In paese si segnalano anche le prime “controffensive”… ma chi conosce un po’ quest’ambiente, capisce subito che è tutt’altro discorso: quello del più potente bibitaro di Puglia e Basilicata, che prova a mischiare le carte… distribuendo in altri locali “un po’ di tutto”.

Noi preferiamo, senza ombra di dubbio, l’Attenti al Luppolo di Tommaso e Chiara… Michele e Angelica. Buona cucina-pub, con rotazione di birre nazionali e internazionali (ottima, oggi, l’High Five! IPA di Dugges Bryggeri)… che viene subito sete.

Siamo del resto in un’oasi semi-desertica e tocca spesso reidratarsi 😉

[siba: best indi!]

https://www.stazionidibirra.it/listing/attenti-al-luppolo/

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