
Sabato 27 agosto dell’anno del Signore 2016. A14, direzione nord. Caffè in una stazione di servizio, poco dopo Senigallia. Messaggio su Fb: “Ciao! So che ieri siete passati allo Zabumba ed io non ero presente. Vi ringrazio dell’interesse mostrato e non so se c’è bisogno, vi confermo e sottoscrivo tutto il detto da Caterina; che è davvero l’altro me. Buona birra a voi!”. “Ciao Maurizio, grazie a te. Lo Zabumba è una gran bella ‘stazione’ e Caterina ha completato le sensazioni positive. Buona Birra!”. Più o meno è andata così… e ringraziamo come sempre questa bella gente.
A Senigallia – Snigaja in dialetto gallo-italico marchigiano, con la sua famosa “spiaggia di velluto” e un centro storico di gran pregio – c’è dunque lo Zabumba Bar Osteria, di Maurizio Beni. Fino all’altro ieri una “stazione” in cui far tappa; oggi una certezza in più: non solo birre “giuste”, ma anche un luogo dove sentirsi a proprio agio. Perché – come diciamo spesso – una buona bevuta fa sempre la sua parte… ma “il resto” è altrettanto importante.
Quando non si riesce a contattare preventivamente qualcuno del locale, essendo nei paraggi si fa comunque un salto a vedere “come butta”. Allo Zabumba il padrone di casa non c’è… ma evidentemente ha scelto bene a chi affidare il locale in sua assenza. Noi abbiamo parlato con Caterina Cassoni, che peraltro ha frequentato questo posto ancor prima come cliente.
Da cliente a dipendente… non è poi una casistica così infrequente. Persone che conoscono bene l’ambiente, la cui passione per la “materia” è già testata… sul campo. Poi c’è anche chi riesce ad andare più in là, dimostrando un’innata predisposizione a “comunicare” e “ospitare”… e allora la strada si mette in discesa.
Zabumba è un tipo di tamburo molto usato nella musica brasiliana… e pare lo suonasse volentieri il titolare di questo locale… o qualcosa del genere. Detto ciò… c’è un bar che prende avvio nel marzo del 2007 e che tre anni dopo inizia ad attrezzarsi con le prime quattro spine “serie” dell’amico Klaus (l’importatore tedesco… vicino di bottega). Nel 2012 il cerchio si chiude con impianto di proprietà a 8 vie, rinfrescate da cooler.
Maurizio “Zabumba” Beni non viene, per così dire, dal mondo della birra in senso stretto (homebrewing e dintorni). Il filo conduttore di questo progetto è più in generale l'”argomento etico”: prodotti bio, cultura del rispetto dell’ambiente e del prossimo, nonché buon gusto… mettendoci dentro ogni forma di sensibilità artistica (visual, parole e musica).
In tutto ciò c’è ovviamente spazio anche per il nostro amato nettare, magari con un occhio di riguardo alle piccole realtà più o meno locali… come la beer firm Monkey Beer Company di Recanati o il birrificio agricolo Zimella di Reggio Emilia, di cui da più parti si tessono le lodi non solo per le birre prodotte, ma anche per la filiera corta (coltivazione diretta di orzo e luppolo con metodi biologici) e l’ecosostenibilità produttiva (pannelli fotovoltaici, cauzione per la restituzione dei vuoti ecc.).
Troviamo anche frullati e composte di “pura frutta e basta”, di T.V.B. Italia… mentre pane, focaccia genovese e biscotti provengono da Il Mulino di Nino, panificio agricolo di Scapezzano (frazione di Senigallia), che dalla coltivazione del grano, al mulino, al forno, copre l’intera filiera.
Allo Zabumba la birra artigianale (o un vino biologico) si può accompagnare con taglieri di salumi e formaggi, piadine e focacce… seduti fuori quando è bel tempo, o anche dentro… dove dopo tavolini e sgabelli all’ingresso con bancone, segue un’altra saletta dallo stile altrettanto “stravagante”. Sarà un vintage, o un cottage (?), o un boho-chic (??), o un “gotico-scompagno” 🙂 … c’è comunque l’occhio e la mano di qualcuno che con arredi e sperimentazione ci sa fare: è il progetto Factory Zero Zero, che ci piace talmente tanto da rimandare gli interessati alla relativa pagina Facebook: https://it-it.facebook.com/FactoryZeroZero/
La nostra Mahr’s Brau Pils intanto è finita; nel locale iniziano a circolare i primi “regulars”… e noi siamo ancora a caccia di quel particolare che ci farà “dare un titolo” a questa piacevole visita. Poi lo sguardo cade su uno scontrino di cassa lasciato da qualcuno sul bancone… al termine del quale, al posto del solito “arrivederci e grazie”, c’è scritto “solo birra buona”.
Sì accende la scintilla. Ora è tutto chiaro. Possiamo salutare e proseguire… con in testa una sintesi: allo Zabumba di Senigallia… “solo birra buona” e sedie scompagne!