Lucernaio Pub: a Ragusa i pionieri siciliani del nuovo corso…
Lucernaio _ Stazioni di Birra _ archivio 2016
Da un vademecum completo, consultabile all’indirizzo https://giulialeggio.wordpress.com/, emerge fra l’altro che… sei ragusano se: Il locale, del resto, ha oltre vent’anni di attività (1995)… e dal 1997 si identifica con due persone piuttosto conosciute in tutta la Sicilia birraria: Gianni Tumino e sua moglie Danila. «Ah, state facendo un pub-touring qui in Sicilia? Allora passate dal Lucernaio, a Ragusa… perché Gianni è senza dubbio uno dei pionieri del ‘nuovo corso’». Questo, a grandi linee, è quanto ci è stato detto… non da uno, ma da più “addetti ai lavori” di questa regione. E così facciamo 🙂 Giornata fredda. L’inverno è arrivato anche a queste latitudini. Da Avola a Ragusa in macchina ci vuole circa un’ora, ma le soste in quel di Noto e Modica sono “obbligate” e prendono tempo. Arriveremo a destinazione solo nel tardo pomeriggio, raggiungendo il b&b che farà da “campo base” per questa sera. È la logica del “within walking distance”: lasci la macchina, giri a piedi… e magari ti puoi pure permettere una birra in più. Siamo accanto al Giardino Ibleo, nel cuore della stupenda Ragusa Ibla… dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, assieme ad altri sette comuni del Val di Noto. Non rimane che raggiungere Via Orfanotrofio ed entrare nel Lucernaio, per capire se qui la birra “avi n’atru sapuri” 🙂 Il publican ci mette subito a nostro agio… porgendoci una Stouterik di Brasserie de la Senne, fresca di spillatura. «Parliamo di anni in cui Heineken era la regola… e qualcosa di diverso, per quel poco che circolava, arrivava col contagocce. Ma se la montagna non viene a Maometto… fummo allora io e mia moglie Danila che decidemmo di fare un viaggio in Belgio (1998), mettendoci sulle tracce di quanto di meglio si potesse bere: le birre trappiste». Orval, Westmalle, Rochefort, Chimay (Abbaye Notre-Dame de Scourmont)… la visita a Watou, nel birrificio-‘caseificio’ di St. Bernardus (Birre d’Abbazia) che fino a pochi anni prima aveva brassato in esclusiva con ricetta del monastero di St. Sixtus-Westvleteren. «Le conseguenze di quell’esperienza? Salutammo il distributore (Heineken) e il suo impianto, decidendo di prendere le birre che volevamo… anche se all’inizio la gente continuava a chiedere la solita ‘bionda’». Gianni racconta… e i suoi occhi parlano ancora di più. Questa “storia” continua a piacergli e il suo lavoro lo appassiona… come a noi stasera “appassiona” il Cèzanne, panino con carne di cavallo, emmenthal, cipolla, rucola e maionese… accompagnando con “qualcosa” in bottiglia (Terzo Miglio, APA di Rurale; Grand Cru, Flemish Red Ale di Rodenbach; Jet Lag, IPA di Nomad Brewing Co.). «Ora per bere bene non c’è bisogno di andare in Belgio, anche grazie a una nuova generazione di birrai e publican siciliani che magari son pure passati a trovarmi… come Marco Gianino, del birrificio Yblon di Ragusa, di cui attacchiamo spesso birre oramai perfette» prosegue Gianni. «La spinta, però, deve continuare… perché serve tanto entusiasmo e servono numeri. Ben vengano le iniziative e i festival, come ad esempio le cotte pubbliche itineranti degli Homebrewers Siciliani… o il fantastico Birrocco, che da tre anni si organizza a fine settembre qui a Ragusa… e ci vede tutti partecipi». Ora sappiamo perché Gianni è ancora un riferimento per tanti. Ora sappiamo anche perché al Lucernaio la birra “avi n’atru sapuri”.
– “se Raùsa provincia e Muòrica stamincia” (immaginiamo… storica e sana rivalità con la vicina Modica);
– “se piensi ca a fini si ni vanu tutti ri stu paisi, ma quannu ci tuorninu nun si ni vulissinu iri acciù” (se pensi che alla fine se ne vanno tutti da questo paese, ma quando ci ritornano non se ne vogliono più andare);
– “se piensi ca na birra o Lucernaio avi n’atru sapuri, ma sai ca da rintra u telefunu nun pigghia mai” (se pensi che una birra al Lucernaio ha un altro sapore, ma sai che là dentro il cellulare non prende mai). Che a prescindere dal problema in sé, la dice lunga su quanto il Lucernaio Pub sia un’istituzione da queste parti.[siba: best indi!]