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Beer Bang… futuristica birreria dal 2005: perché non siamo sobri nell’universo.

2017

 
 

Un grande scoppio… di quelli che “scompiglia tutto” e nulla è più come prima. Questa, in estrema sintesi, la teoria del Big Bang… che però lasciamo volentieri agli astrofisici, mentre noi nel frattempo beviamo birra. Birra artigianale, s’intende. Altra grande esplosione… di luppoli e non solo. È la teoria del Beer Bang… con luoghi e date decisamente più a portata di mano di un modello cosmologico.

San Francisco, California. Durante un pranzo alla Old Spaghetti Factory di North Beach, il giovane Fritz Maytag viene a sapere che il suo birrificio preferito è prossimo al fallimento, salvandolo quindi dalla bancarotta per qualche migliaio di dollari. È l’Anchor Brewing Company… la cui Liberty Ale, lanciata come prodotto stagionale nel 1975, segna in qualche modo l’inizio di quella che verrà ribattezzata la reinassance americana, o più genericamente Craft Beer Revolution.

Una nuova frontiera. La prima IPA, già allora luppolata a freddo con il Cascade… anche se niente di paragonabile alle successive “spremute di luppoli” che spesso caratterizzeranno questo stile (e relativi sotto-stili).

È il Big Bang della birra artigianale. Sempre e comunque un gran bel botto. Un universo in continua espansione… come si legge anche sul flyer-manifesto di Angelo Macrì, che non a caso ha chiamato il suo locale Beer Bang, qui a Messina. Dove Messina per noi stasera sta per Sicilia ultimo atto. Qui una settimana fa lo sbarco e qui domattina l’imbarco per ritornare in Continente… dopo avere attraversato buona parte dell’Isola, alla ricerca del “Santo Graal” di birre e atmosfere.

Sono le 23:15. Abbiamo appena ritirato le chiavi della nostra camera dalla reception dell’Hotel Sant’Elia (tra Stazione Centrale e Piazza Duomo) e ci sono tutti i presupposti di “sfattezza” per stramazzare a letto. Stato confusionale che dura solo 5 minuti. Il tempo di sciacquarsi la faccia e realizzare che siamo a poche centinaia di metri dalla nostra ultima meta in programma… che ritorna subito l’adrenalina. Di nuovo in strada. Si fa anche questa. 

Il Beer Bang di Via della Zecca dà l’impressione di un locale “nuovo”, “pragmatico”… a tratti “scandinavo”. Un locale birrario figlio legittimo di questo universo artigianale in continua evoluzione. Una micro-birreria indipendente, con la possibilità di accompagnare delle buone bevute alla spina (solo due vie) o in bottiglia (dalle 80 alle 100 referenze) con qualcosa di stuzzicante da mangiare. Salumi dei Monti Nebrodi, formaggi locali, panini alla piastra, bruschette, insalate… e poi il Wi-Fi, le partite di Serie A e Champions League, l’ottima musica di sottofondo.

Panche e sgabelli all’ingresso. Più in là il banco mescita. Infine le scale che portano a un piccolo soppalco con tavoli. Colori e luci “concilianti”. Strani disegni a muro che sanno di fumetto, scienza o fantascienza, a seconda dei punti di vista… primo fra tutti quello del padrone di casa. «Dal 21 gennaio 2015 siamo qui a fare del nostro meglio, a partire ovviamente dalle birre… che abbiamo scoperto e iniziato a bere, per poi pensare di mettersi anche in gioco con qualcosa di nostro» ci dice Angelo.

«Fra i vari step di avvicinamento c’è un viaggio ad Amsterdam nel 2008; le bevute romane al ‘Màcche‘ e al 4:20; birre siciliane sempre più convincenti, come quelle di Yblon e Alveria; qualche distributore attendibile, con cui iniziare a collaborare. Se dovessi fare un bilancio, dico che c’è e ci sarà sempre tanto da fare, da migliorarsi… ma non è ciò che mi spaventa. Più che altro mi preoccupano i soldi delle multinazionali che hanno fiutato l’affare… facendo una certa ‘confusione’. Però indietro non si torna».

E se indietro non si torna, tanto vale provare a guardare avanti con ottimismo, finendo di leggere il volantino-manifesto del Beer Bang di Messina: “La galassia delle birre di qualità è in continua espansione, c’è ancora tanto da esplorare, sensi all’erta e bicchiere sempre pieno in mano. Il viaggio promette molte soddisfazioni, da condividere in buona compagnia. Perché non siamo soli e, soprattutto, non siamo sobri nell’universo”.

Se non siamo soli, sarà bene capire con chi è meglio avere a che fare. Se non siamo sobri, saggio ogni tanto anche andarsene a letto. La Zest alla spina, di Extraomnes, era perfetta.

[siba: best indi!]

 

Beer Bang

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