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Caput Ursi: The Best Apulian Bear… fa birre a Cellamare.

Birrificio Caput Ursi _ Stazioni di Birra _ archivio 2023

 

Cellamare non è sul mare. Basta, del resto, dare un’occhiata al navigatore… che poi l’etimologia del nome te la spiega Eligio, sul posto.

Da “cella amoris” (cella d’amore), a “cella amaris” (cella amara… d’esilio), a Cellamare: toccherebbe andare indietro nel tempo, a Giovanni V e Guglielmo il Malo… ma ci siamo fermati prima.

Una decina di chilometri a sud-est di Bari… su quella Statale 100 che in parallelo all’Autostrada 14 porta a Taranto.

Parliamo del birrificio Caput Ursi… e il canovaccio della visita è sempre quello: buone birre… e due chiacchiere col padrone di casa. Casa-birrificio, ma anche casa-taproom… col banco spine a un metro dalla porta d’ingresso, nella stretta Via Fiume.

«È un edificio storico del 1930… individuato e ristrutturato anche grazie a mia moglie, che fa l’ingegnere. Produzione e mescita sono al pianterreno. Con l’arrivo della bella stagione, allestiamo pure in terrazza».

Spazi contenuti, ma con tutti i requisiti per far bene anche la somministrazione… perché un birrificio con taproom ha sempre una marcia in più, per farsi conoscere e per capire i gusti della gente.

«Siamo aperti dal martedì al giovedì, dalle 18 alle 21, mentre venerdì e sabato si arriva a mezzanotte. Le nostre birre sono disponibili sia alla spina (cinque vie) che in bottiglia… da abbinare a taglieri di salumi e formaggi, panini alla piastra e crostini (più precisamente frise “basse”, tipo calabrese, con vari condimenti)».

Eligio Romanazzi è originario di Bari. Poi, con la sua famiglia, si trasferisce a Capurso. Quindi a Cellamare…

«Ho inaugurato il birrificio il 14 luglio 2018… e il nome Caput Ursi è in qualche modo un omaggio a Capurso (la testa d’orso del gonfalone), ma anche all’Orsa Maggiore, costellazione del Gran Carro. L’idea dello slogan… ci è sembrata poi divertente: Caput Ursi – Best Apulian Bear… giocando con le parole bear (orso), anziché beer (birra)».

Che il toponimo di Capurso venga da “testa d’orso”, pare sia tutto da provare (più facile che derivi da “locus caprusium”, luogo di capre)… mentre è certo l’interesse di Eligio per l’astronomia, come si evince tanto dal “rimando” all’Orsa Maggiore, quanto dal nome dato a molte delle sue birre (Bellatrix, Marfik, Crab ecc.). E la passione per la birra artigianale?

«Mi è venuta bevendo in alcuni locali della zona (Fermento di Bari; Birrarium di Acquaviva; Infermento di Polignano ecc.)… e ho subito pensato a come farla. Dei lieviti ne sapevo già un po’ dai miei studi di Veterinaria; il resto l’ho appreso di cotta in cotta, facendo la mia gavetta da homebrewer… fino a prendere la qualifica di birraio artigiano, all’Accademia delle Professioni di Padova. Lo stage dal mastro birraio Jurij Ferri, in Almond ’22, mi proiettò definitivamente in questo mondo».

Noi, nel frattempo, ci siamo proiettati su una discreta scaletta di “assaggi”… vedi Grus Golden Ale; Marfik Pale Ale; M22 Maibock; Cellamara IPA; Drakkar Stout. Tutte birre di gran bevibilità, nonché definite nei rispettivi stili… con particolare apprezzamento per una inquadratissima Marfik, moderna Pale Ale (magari non tanto “pale”) dalle piacevoli note tropicali e agrumate.

Ecco arrivare altri “ospiti”… che conosciamo bene. Il grande Donato di Birranova (Triggianello). L’amico Giuseppe di Infermento (Polignano). La scusa per un altro brindisi… c’è tutta. La serata gira al meglio. Le birre di Caput Ursi fanno il resto.

[siba: best indi!]

https://www.stazionidibirra.it/listing/birrificio-caput-ursi/

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