Emilia RomagnaSIBA on Tour

Dov’è la rana, l’acqua non è lontana. A Novellara neanche la birra…

La Tana delle Rane /chiuso nel 2020/ _ Stazioni di Birra _ archivio 2018

Da queste parti non passavamo da tre anni… e per fortuna il tempo non ha fatto danni. L’insegna della Leffe è sempre là, ma non ce ne curiamo… tanto alle spine non la troviamo 🙂

Novellara è un comune della Bassa Reggiana, a 19 chilometri da Reggio. Prima delle bonifiche, la zona era un’isola circondata da acque paludose che arrivavano fino al letto principale del fiume Po… e l’origine del nome potrebbe anche rimandare a due termini gallici (più propriamente i Celti, primi colonizzatori del luogo), dove ar significa “sopra” e var “acqua”.

Dall’acqua alle rane il passo è breve. Meno scontato è arrivare alle birre, per lo più artigianali… a meno che non ci sia qualcuno che si è messo in testa di farlo, proprio a Novellara, con passione e competenza. Benvenuti a La Tana delle Rane di Andrea Bertazzoni…

«Ho scelto questo nome per rimanere in simbiosi col territorio. A Novellara, nel Carnevale di una volta, sfilava una rana su un trono… simbolo pagano» ci dice Andrea. «Le rane qui sono di casa. Queste zone ricche di canali fanno da habitat perfetto… ma nella mia ‘Tana’, al posto dell’acqua c’ho messo la birra. Sono un homebrewer di vecchio corso… e i tanti viaggi birrari hanno fatto il resto. Nel 1999, in Australia, trovai già dei brewpub che producevano roba buona… mentre fu ovviamente in Scozia che venni folgorato dal whisky, con quella tappa al The Anderson di Fortrose che ho ancora impressa nella mente».

Siamo in Via Massimo D’Azeglio 11, sulla provinciale che porta a Guastalla. A metà degli anni ’80 qui c’era una paninoteca chiamata Drive In. Poi fu la volta de La Floridita. L’inaugurazione del pub di Andrea è del 1° luglio 2004.

Ci trovi anche scritto ristorante… ma il termine francamente c’entra poco. Non perché non si mangi (bene), ma perché questo è a tutti gli effetti un pub… e lo spartiacque sta ovviamente nel bancone, con annessi sgabelli che non si devono mai prenotare. E poi gli arredi, le poltrone, il legno di tavoli e sedie, le splendide vetrate multicolori, immagini di rane dappertutto… in uno spirito da vera public house. Non è però il Regno Unito, ma l’Emilia… e ne siamo ben lieti.

Andrea Bertazzoni è publican, oste, padrone di casa a 360°. Mesce birre con maestria; si interfaccia con la cucina; se è il caso serve ai tavoli. Può sembrare un po’ sulle sue, ma è solo la prima impressione. Nei momenti di pausa si affaccia in veranda per qualche boccata di tabacco, magari accompagnata da un goccio di whisky e mezzo bicchiere di Stout.

La Tana delle Rane è fatta a sua immagine e somiglianza: concreta e diretta. Se ti piace è così, sennò hai sbagliato locale. «Devo ammettere che bado più alla sostanza che alla forma… e non mi ritengo un gran comunicatore. Tanto più che non amo particolarmente i social media, anche se mi rendo conto che per sostenere attività del genere, possono servire. Però… due sono le cose: o smanetto su Facebook, o vado in macelleria e dal fruttivendolo, a fare la spesa per il locale… e penso sia meglio la spesa».

Qui la cucina è una cosa seria tanto quanto la birra… con particolare menzione per i piatti di carne. «Che sia mucca (alla razza reggiana preferisco la marchigiana), maiale o altro, sono convinto sostenitore che di una bestia non si debba buttare niente» prosegue il publican. «Sarebbe assurdo vivere di solo filetto. Trippa, nervetti, diaframma, coda, lingua, fegato… mi piace proporre anche questi sapori di antica tradizione, lavorando molto sulle marinature. Poi ovviamente c’è l’hamburger… che ormai è un po’ come la birra ‘bionda’: devi averla per forza».

Già, le birre… trovate tutte in grande spolvero. Otto spine e due pompe Angram su cui si alternano ales e lager di birrifici italiani e stranieri, con buona copertura di stili. In due serate (consecutive) abbiamo “assaggiato” un po’ tutto… a partire da una splendida Světlý  (Czech Pilsner) di Pivovar Kout na Šumavě, o l’altrettanto entusiasmante Hoxton Stout (a pompa) di Redchurch. Ampia selezione di bottiglie, con molte birre acide, fra cui le immancabili fermentazioni spontanee.

Impianto mescita (cooler più cella) da sempre in comodato d’uso… ma gli accordi col distributore locale lasciano al publican piena libertà di scelta e approvvigionamento (questo sì che è… “comodato”! 🙂 ).

Andrea propone spesso anche le sue birre a marchio Beamroad Brewing, curando personalmente ogni fase della produzione presso il vicino birrificio Oldo di Cadelbosco di Sopra (più una “one shot” fatta con gli amici del Dada).

Fra gli eventi organizzati dal locale segnaliamo il Two days for ales, giunto all’8° anno (ultimo week-end di maggio, con circa 25 spine e musica indie rock dal vivo)… ma soprattutto la periodica e ormai mitica Cena degli idioti, con piatti “estremi” a base di peperoncino piccante, da mangiare come se non ci fosse un domani… sul wc!

Dice un vecchio proverbio: Dov’è la rana, l’acqua non è lontana. A Novellara – grazie ad Andrea Bertazzoni – non è lontana neanche la buona birra… 

[siba: best indi!]

Tag

Articoli simili

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi
Chiudi