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Barley Wine – Roma: succede sempre qualcosa di bello attorno a una birra…

Barley Wine _ Stazioni di Birra _ archivio 2016

“Succede sempre qualcosa di bello attorno a una birra”… l’abbiamo letto di recente al Barley Wine di Roma. Vero, ma bisogna saperci fare…

Francesco (Capuana), Mirco (Gaffi) e Marco (Pucciotti) ci sanno fare da tempo… e aprono il Barley Wine (Tuscolano – Quadraro) il 6 giugno 2013 (dopo la già lusinghiera esperienza del Blind Pig), riuscendo a trasformare una vecchia cartoleria in disuso, in una delle più note birrerie artigianali della Capitale.

Gente in gamba, professionisti del settore… capaci di coinvolgere, creare e comunicare. Stasera ce ne ha dato prova Francesco, per gli amici “Frang Ize”… che conosce molto bene la nobile arte dell’accoglienza (saranno i suoi studi in ingegneria 🙂 ), facendoci sentire come a casa.

L’atmosfera godereccia e scanzonata è uno dei punti di forza di questo posto, dove tutto si svolge in un grande ambiente, visibile dall’esterno grazie ad ampie vetrate… e una verandina ancor più strategica nella bella stagione.

Bel disimpegno con divani all’ingresso… e più in là il banco mescita: dieci spine e due pompe inglesi, con supporto di cella frigo retrostante. Non manca la botticella settimanale di birra “a caduta”, nonché un’ottima selezione in bottiglia.

“Il Panino” in menù merita la giusta considerazione, per qualità delle materie prime e i nomi illustri che ci sono dietro. Pane a lievitazione naturale, con semola rimacinata di Altamura, sfornato in giornata dai vicini del Grandma Bistrot. Carni provenienti dal “cavò” di eccellenze di una delle storiche macellerie capitoline, come Bottega Liberati.

L’ampia selezione di whisky, rum, gin e mezcal (tutto da bere rigorosamente liscio, tiene a sottolineare Frang) è un’altra voce su cui soffermarsi… e saltando di palo in frasca, bravi anche per l’ottimo sito Web, con aggiornata calendarizzazione di tutti gli appuntamenti organizzati dal pub di Viale dei Consoli, nel corso della lunga stagione.

Nel frattempo la nostra bevuta si è fatta sostanziosa (Cerise Sauvage del Birrificio dell’Aspide; Oude Gueuze di Hanssens, in bottiglia; Oude Geuze Vieille di Oud Beersel, in bottiglia; due dita di Scotch Whisky The Spice Tree di Compass Box)… e l’intermezzo di Libera Tutti (panino con salsiccia sale&pepe di Bottega Liberati; cavolo nero di Piccola Bottega Merenda; senape) risulta provvidenziale.

Provvidenziale anche ringraziare Francesco e alzarsi “al momento giusto”… non prima d’esserci soffermati su un appariscente telefono d’altri tempi.

Pare funzioni ancora… e ci rimanda a una storia sentita chissà dove… quando durante una festa nella sua Factory di New York, all’eclettico artista Andy Warhol venne in mente di regalare proprio uno appariscente telefono a un ospite illustre: il cantante Jim Morrison dei Doors.

«Tieni Jim, ti faccio questo regalo»… disse il padrone di casa a Re Lucertola. «Io non so più cosa farne, ma tu con questo telefono puoi parlare con Dio».

Non sappiamo se poi Jim Morrison sia riuscito a parlare con Dio… ma è più che probabile che quella sera a New York non stessero bevendo solo birra 🙂

[siba: best indi!]

https://www.stazionidibirra.it/listing/barley-wine/

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