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Torino – Campidoglio: alt! Dogana…

Dogana _ Stazioni di Birra _ archivio 2017

Borgo Campidoglio… tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni. Sotto-quartiere di origine operaia, sorto nella seconda metà dell’Ottocento, ai margini della cinta daziaria messa in piedi in quegli anni.

L’altra Torino. Neppure così distante dal centro monumentale di Piazza San Carlo, Palazzo Reale, Mole Antonelliana ecc. Zona miracolosamente rimasta illesa dai successivi “riadattamenti” urbanistici e riqualificata negli anni 90, anche grazie all’insediamento del MAU (Museo d’Arte Urbana), con le sue oltre 150 opere murarie all’aperto, collocate in gran parte su pareti di edifici privati.

Tranquille stradine di case basse, con ampi e graziosi cortili interni. Una forte presenza di attività artigianali, artistiche e sociali. In questa atmosfera d’altri tempi, prima o poi qualcuno doveva pensare anche alla birra… artigianale, “artistica” e “sociale” tanto quanto questa borgata. Il locale si chiama Dogana… ed è un piacere “pagarci dazio”.

L’aria che si respira al Dogana è figlia legittima dell’atmosfera di questo borgo: tanto propulsiva quanto alternativa e informale. Un modo per non prendersi troppo sul serio, facendo al contempo tutto molto seriamente. Fulvio, Diego e Fabrizio inaugurano al 12 di Via Rocciamelone il 15 luglio 2017, portandosi dietro un bagaglio professionale già di tutto rispetto.

Sala mescita-ristoro con impianto di proprietà da 7 spine (incassate a muro) e 2 pompe inglesi. Maxi cella frigo dislocata in un ambientino adiacente. Fornito beershop nella saletta accanto (tanto Belgio, ma anche Italia e altri nomi di spicco, tra cui The Lost Abbey, 7 Fjell, Brewski ecc.). Lavori fatti in gran parte dagli stessi soci, forti di esperienze pregresse… 

«Al Dogana ruota tutto intorno alle birre. Ci piace intanto berle, ma anche selezionarle e proporle al meglio… facendo grande attenzione al tragitto dalla cella-fusti ai rubinetti. Il beershop è un’altra attività in cui crediamo molto… e a breve proveremo con una piccola distribuzione» ci dice Fulvio Cappellaro. «Mi è sempre piaciuto viaggiare e bere anche all’estero… magari in quel Moeder Lambic (Original) di Bruxelles, che è in cima alle mie preferenze. Ho lavorato nella distribuzione, partecipando anche a fiere di settore. Ora è iniziata questa nuova avventura… e siamo solo agli inizi».

Della stessa avventura fa parte Diego Mantovan, che a Torino già conoscono in molti. «Son partito dal mondo dei cocktail, ma quando mi è stata data la possibilità di seguire un progetto ambizioso come quello di Oro Birra, non me lo sono fatto ripetere due volte. Sono stati anni di grande esperienza… proseguita in Baladin, nel nuovo locale aperto da Teo Musso in città. Ora si riparte dal Dogana, con amici di cui mi fido… e questa è ovviamente la sfida più importante».

Si beve… e sono tutte birre “a posto”. La ciabattina con salsiccia cruda di Bra e toma “ubriaca”, resetta il palato e rincuora lo stomaco. Ottime in particolare la Shinobi Stout di Babylon (Folignano – AP) e la Dunkel del Birrificio Del Doge (Zero Branco – TV). Degna chiusura con una mezza pinta di sidro (a pompa) degli inglesi di Gwatkin.

Se non che una chiacchiera tira l’altra… e “viene fuori” una bottiglia di Santa Morte – Imperial Russian Stout del birrificio abruzzese La Casa di Cura, in collaborazione con Tatuaje, Holy Wood e Opperbacco – condivisa con Stefano (appena conosciuto al banco), habitué del posto e gran conoscitore di birre.

Al Dogana Torino si spilla da pochi mesi, ma il “ranking bevute” è già molto alto. La birra artigianale è l’indiscussa protagonista… sempre e comunque col fine ultimo di star bene insieme, partecipando magari a una di quelle serate di “Birre & Vinili” organizzate periodicamente in questo locale.

“Porta il tuo vinile e ascoltalo bevendo le nostre birre!”… dice la locandina. I patti sono chiari: quel che arriva, arriva… e si mette sul piatto. Da Pupo ai Pink Floyd!

[siba: best indi!]

https://www.stazionidibirra.it/listing/dogana-torino/

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