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Birrificio Abruzzese: birre col vento in poppa… a Castel di Sangro.

Birrificio Abruzzese _ Stazioni di Birra _ archivio 2023

Una Golden Ale di nome Eva: il loro “peccato originale”… e il nostro primo assaggio. Era l’estate 2015. Due passi in centro, a Castel di Sangro (AQ). Due passi a noi familiari. Da queste parti siamo di casa…

Bar – Birrificio Abruzzese. Quel bar ci era nuovo… tanto più che un’insegna del genere non poteva passare inosservata.

Un birrificio a Castel di Sangro… anzi ancora no. Un craft beer bar a tutti gli effetti… men che meno. Più che altro un bar. Un “semplice” bar. C’erano pure arrosticini. E birre industriali. Non ci capimmo gran che…

Gli anni successivi andò meglio. Dopo Eva assaggiammo Ira (Irish Red Ale), Zit (India Pale Ale), Ade (American Porter)… scambiando più volte due chiacchiere col titolare –  l’architetto Lino Mazzocco – che ci parlò del neonato birrificio, appena fuori “Castello”; della sorgente privata Acquarolo, con l’acqua del fiume Pantano filtrata naturalmente dalla torba; del figlio birraio, a perfezionare – a volte rivoluzionare – birre e ricette.

Quando iniziammo a prenderci gusto… ecco l’improvviso black out. Fu il black out della famigerata pandemia. Il black out che taglia le gambe e fa passare la voglia. Lino e Totò quel periodo se lo presero per riorganizzarsi al meglio…

Beer firm dal 2014. Il bar “del centro” apre nel 2015, per chiudere cinque anni dopo. Il birrificio prende avvio nel 2018. La piccola tap-room (poco più di uno spaccio) viene inaugurata nell’estate 2020. Più in là, magari, ci sarà modo e tempo per altri progetti (un affittacamere?). Oggi le cose da fare sono fin troppe…

«Sono stati mesi a dir poco difficili e avverto una certa stanchezza. Questo lavoro mi piace… senza bisogno di rimetterci in salute. L’improvvisa scomparsa di papà ha lasciato un grande vuoto, ma farò di tutto per portare avanti le sue idee e il nostro progetto».

Totò Mazzocco ha una laurea in Scienze e Tecnologie Agroalimentari, conseguita presso l’Università di Perugia. Colpiscono le birre che fa… e anche i discorsi. Colpisce la maturità di un giovane birraio – classe ’96 – che ha tutte le carte in regola per arrivare in alto.

La prematura scomparsa del padre (“fondatore, spalla, uomo di fiducia, uomo di fatica”) lo ha messo a dura prova… ma le sfide rimangono tutte a portata di mano, grazie a un talento che gli riconoscono in tanti e a un ventaglio di produzioni “fresche”, di carattere e senza sbavature.

Dalla Keller Shu, alla Bock Ira (l’avevamo conosciuta Ale!), a tutta una serie di luppolate pulite e attuali (Zio – Session; USA – West Coast; Emu – Pacific… per rimanere ai nostri assaggi), dove i giochi tra erbaceo, floreale e fruttato – a seconda dei rispettivi stili – vengono calibrati al meglio.

«È un periodo inevitabilmente duro, ma pieno di stimoli e novità. Quest’anno dovrei più o meno raddoppiare la produzione del 2022 (da 250 a 500 ettolitri)… puntando, oltre ai fusti, sulla nuova ‘Evolution Series’ delle lattine. Provo a fare del mio meglio anche con la tap-room, quantomeno nel periodo estivo… ma il tempo a disposizione non è mai abbastanza».

A Totò consigliamo… un gran respiro. La tap-room può aspettare. Il resto verrà da sé. Come la Golden che diventa Pale… ma rimane Eva: il loro “peccato originale”.   

[siba: best indi!]

https://www.stazionidibirra.it/listing/birrificio-abruzzese/

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